14 gennaio 2019

Attenti al ghiaccio!!!


di Dott. R. Paglialunga

Quando le temperature vanno sotto lo zero e scende la neve, ciò che rimane la mattina sulle strade non è altro che un infido e quasi invisibile strato di ghiaccioScivolare e cadere sopra una lastra congelata può essere molto doloroso e causare delle contratture muscolari o, nei casi peggiori, delle fratture, specialmente nella regione posteriore. La cosiddetta caduta sul sedere infatti può determinare un rottura dell’osso sacro o meglio del sacro-coccige (la parte terminale della colonna vertebrale).

Pillole di anatomia
Il coccige è un piccolo osso, posto alla base inferiore dell’osso sacro, è costituito da 4 a 6 segmenti fusi tra loro, che non presentano le normali caratteristiche delle vertebre. La struttura del primo segmento è unica: presenta degli  abbozzi dei processi trasversi e dei processi articolari, definiti corni del coccige, situati posteriormente alla base e che si articolano con i corni dell’osso sacro. Guardando una normale radiografia, si nota una forma leggermente arcuata verso il basso, che ricorda un abbozzo di coda, forse in ricordo della presenza in altre età evolutive.

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Se il trauma è stato di una certa importanza e, di conseguenza, il dolore è molto forte e persistente occorre:
·         non sottovalutare il dolore, perché i traumi, se non curati adeguatamente nelle primissime fasi, possono anche portare a dolori cronici resistenti alle terapie;
·         sottoporsi a un controllo in pronto soccorso per verificare con esami radiografici la presenza o meno di una eventuale frattura in questa regione;
·         verificare che il trauma all’osso sacro non abbia indotto la cosiddetta “coccigodinia”, una condizione che può compromettere le normali attività quotidiane e non regredisce con il riposo;
·         verificare se siano presenti anche dolori in altre parti del corpo correlabili con il trauma stesso (soprattutto a polsi, mani e alla colonna vertebrale), per non rischiare che lesioni secondarie conseguenti all’impatto vengano scoperte troppo tardi.

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I traumi al coccige, se trascurati e non curati adeguatamente nelle primissime possono portare a dolori cronici, talora difficili da risolvere, come la “coccigodinia”.

Sintomi della coccigodinia
Dolore: è il più importante e quello più fastidioso! Il soggetto con un dolore al coccige o al sacro, avverte generalmente fastidio quando si inchina e siede su una sedia o peggio su una superficie dura, ma in alcuni casi, per un gioco di tensioni articolari e fasciali, il soggetto avverte dolore nella zona anche nella posizione eretta. Talvolta questa condizione favorisce anche la comparsa di mal di schiena, e infatti, in una anamnesi è certamente interessante valutare eventuali traumi diretti in zona e valutare la mobilità del coccige.
Mal di schiena basso: nonostante il coccige sia un osso non fondamentale, risulta connesso al sacro, determinando delle tensioni che possono provocare male alla schiena anche in posizione eretta.
Stipsi o disturbi dell’evaquazione: spesso durante la valutazione vengono messe in evidenza problematiche di stipsi, non completa evaquazione legata al fatto che il paziente avverte dolore e inconsciamente contrae la muscolatura ghigliottinando le feci e facendo persistere il senso di non svuotamento dell’ampolla rettale. La causa del dolore è legata alla presenza di collegamenti tra coccige e muscolatura responsabile dell’apertura dell’ano.
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Problemi sessuali: la sfera sessuale può essere coinvolta dalla coccigodinia per una lesione o irritazione del nervo pudendo, responsabile dell’erezione.
Cura della coccigodinia
La Cura della coccigodinia è una pratica che non tutti possono eseguire. Certamente la Terapia manuale risulta essere la più efficace e probabilmente la più indicata in questo problema andando ad agire sia sulla zona dolente del coccige, sia sulle strutture adiacenti e sui legamenti che spesso sono interessati nel processo doloroso. La valutazione del problema da parte del fisioterapista risulta essere fondamentale, e probabilmente è già il 50% della risoluzione in quanto mediante test e manipolazioni riusciamo a comprendere quale e quali strutture sono coinvolte nel processo doloroso. Per raggiungere le aree legamentose sarà necessario un controllo e conoscenza dell’anatomia andando a palpare e in seguito trattare mediante specilli e strumenti piccoli che riescono a dare una certa specificità all’intervento.
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Cosa fare subito dopo il trauma?
Pertanto, nell'evenienza di una scivolata con caduta sul sedere, ecco come intervenire immediatamente:
·         applicare ghiaccio sull'area dolente;
·         evitare sforzi che coinvolgano la colonna vertebrale e quindi anche l’osso sacro;
·         sedersi utilizzando dei cuscini cavi nel centro (a ciambella) o assumere posizioni cosiddette “ergonomiche”, che permettano cioè all'osso sacro di non subire schiacciamenti;
·         dormire a pancia in giù per evitare il sovraccarico dell’area che ha subito il trauma;
·         in caso di bisogno e su prescrizione medica, assumere antidolorifici per bocca.

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Non ti improvvisare medico di te stesso o crocerossina!!!
Affidati sempre ad uno specialista e segui le sue indicazioni.
Se vuoi conoscere le manovre corrette da impiegare in caso di trauma o per eseguire una adeguata analisi della situazione e gestirla al meglio, SEGUI UN CORSO BLSD e FIRST AID per il primo soccorso.