30 marzo 2017

3 modi per rispettare la vita sott’acqua

Autore: Massimo Boyer è un biologo marino, fotografo sub e scrittore, organizzatore di viaggi subacquei, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani, DAN Member dal 2008


Nell'articolo precedente "Cosa vediamo sott'acqua" abbiamo imparato a conoscere le strane - ed affascinanti - creature degli abissi. Come quando andiamo per la strada dobbiamo conoscere il significato dei segnali e rispettare alcune regole, anche quando andiamo in acqua abbiamo delle regole da rispettare, per non farci male e per non fare danni all'ambiente. Regola prima: chi va sott'acqua ha il grande privilegio di essere uno dei pochi umani a poter vedere da vicino questi esseri da paese delle meraviglie. Ma… a grandi privilegi corrispondono grandi responsabilità (la frase non era proprio così, l’ho un poco aggiustata): la responsabilità di proteggere e conservare questo mondo per noi e per chi vorrà andare a visitarlo in futuro. Tenetelo presente quando sarete sott'acqua: quello che voi vedete attorno spesso è stato costruito con pazienza, durante decine di anni, da piccolissimi animaletti. Evitate di toccare, di rompere, di danneggiare. Regola numero 2: gli animali marini non si devono toccare. Nemmeno con delicatezza. La maggior parte degli animali marini ha una pelle molto sottile e fragile, coperta da uno strato di muco che la protegge da infezioni e dalla disidratazione (a stare immersi in acqua salata si perdono liquidi, lo sapete che dovete bere se fate bagni lunghi, figuratevi chi ci sta per tutta la vita)! Ebbene, se io accarezzo un pesce, credendo di fargli piacere, con le mie manone ruvide porterò via il muco che lo ricopre e lo esporrò al rischio di prendersi una malattia della pelle. Che non era quello che volevo, giusto? Altro esempio: una stella marina ha pelle dura e ben protetta, ma ha la bocca che si apre di sotto, e sopra ci sta lo stomaco. Normalmente il suo stomaco è pieno di acqua. Se io prendo una stella di mare e la porto fuori dall'acqua (per pochissimo tempo, attenzione, non può sopravvivere per molto), l’acqua nel suo stomaco uscirà. Quando la rimetto in acqua devo stare attento a metterla capovolta: solo così la bolla d’aria che adesso si è formata nel suo stomaco potrà uscire dalla sua bocca (burp), altrimenti ci rimarrà provocandole dolori fortissimi. Senza contare, e siamo alla terza regola, che se è vero che noi possiamo fare molto male alla maggior parte degli animali del mare, alcuni di loro possono fare male a noi. Animali come meduse o anemoni di mare hanno cellule urticanti che possono, se le tocchiamo, pungerci e provocarci dolore e prurito simili a quelle che proviamo toccando l’ortica. La medusa nei suoi tentacoli ha delle piccole cellule dette nematocisti, che hanno un ago e sono ripiene di veleno. Toccando l’ago riceveremo una microiniezione di veleno… insufficiente per ucciderci ma quanto basta per farci male e per allontanarci dalla medusa, che ha ottenuto il suo scopo: si è difesa.



Appunto Nessun animale marino è aggressivo, tutto quello che chiedono e di essere lasciati in pace. Se li tocchiamo, siamo noi ad aggredirli, e allora alcuni di loro si difendono. Alcune spugne, se toccate, hanno delle spicole (come i piccoli aghi della fibra di vetro) che si possono conficcare nelle nostre dita dando ancora problemi di dolore e prurito. I ricci di mare hanno spine fragili, che si spezzano facilmente e restano conficcate nelle nostre dita, difficili da togliere. Guardiamo dove sono e evitiamo di toccarli: loro si spostano molto lentamente, non ci attaccheranno mai! Ai tropici ci sono animali piccolissimi e carini, come il cono (una conchiglia) o il polpo ad anelli blu. Ebbene, questi animaletti lunghi pochi centimetri hanno una dose di veleno che può uccidere un uomo adulto. Non vi attaccheranno mai, sono pacifici, ma non toccateli o potrebbero pensare di essere aggrediti e reagire male. Non tocchiamo quello che è molto colorato, spesso in mare colori vivaci sono un segnale di pericolo. Molti pesci hanno aculei velenosi, per esempio gli scorfani, o i pesci ragno, o i trigoni. Siccome sono pesci che di solito stanno immobili sul fondo, possiamo toccarli senza farlo apposta, o mettergli un piede sopra mentre camminiamo sul fondo. La loro puntura può essere molto dolorosa, quando siamo sott’acqua evitiamo di appoggiare le mani al fondo senza guardare o di urtare le rocce con gesti inconsulti. Infine ci sono pesci che hanno denti robusti e bocche grandi, e che possono mordere. Le murene, gli squali, i barracuda, alcuni pesci balestra, potrebbero farci molto male se ci attaccassero, ma di norma non lo fanno mai. Se mordono è solo per difendersi: rispettiamo il loro spazio, come facciamo con qualsiasi animale grosso che possiamo incontrare per strada (per esempio un cane), loro faranno lo stesso. Guardare e non toccare, e non ci potrà succedere niente di male. Per dirla tutta, a volte in mare siamo attaccati da pesci molto piccoli. Se avrete la fortuna di immergervi ai tropici, vi potrà capitare che un pesce pagliaccio (sì, Nemo) vi morda le dita. Un pesciolino lungo pochi centimetri, con una bocca piccolissima, che vi fa il solletico o poco più. Lui attacca perché sta cercando di difendere la sua anemone (la sua casa) a cui vi siete avvicinati troppo. Difende il suo territorio, insomma. Un giorno un amico mi disse «se gli squali fossero aggressivi come i pesci pagliaccio nessuno potrebbe andare per mare». Aveva ragione. 
Morale: rispettate sempre i pesci grossi, ma uno squalo non vi attaccherà mai. Sono i piccolini che vi possono attaccare quando meno ve lo aspettate. E ora aprite gli occhi dietro al vetro della maschera e godetevi lo spettacolo.

6 marzo 2017

Cosa vediamo sott’acqua?

Autore: Massimo Boyer è un biologo marino, fotografo sub e scrittore, organizzatore di viaggi subacquei, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani, DAN Member dal 2008.

Qualcuno si immerge per cercare tesori abbandonati, o relitti di navi o aerei, qualcuno semplicemente perché gli piace la sensazione dell’assenza di peso. Ma la maggior parte dei subacquei va in acqua per vedere, per osservare piante e animali stranissimi. Preparatevi a un mondo fantastico, popolato di strani esseri che non potremmo vedere nemmeno nel peggior bar di Guerre Stellari. Ma andiamo con ordine.
Sapete cosa è una spugna? Dimenticatevi quella con cui vi lavate, in mare è pieno di spugne e quasi nessuna assomiglia a quelle che abbiamo in bagno. Sono animali, anche se vivono attaccati alle rocce e non si muovono mai. Crescono in varie forme, a barile, a calice, a nocciole, a monteruzzo, le più comuni sono incrostanti, cioè formano uno strato sottile che ricopre la roccia. Sono marroni, o nere, rosse o gialle. Viste da fuori hanno dei buchi su tutta la superficie, se le potessimo aprire vedremmo che i buchi più piccolini servono per aspirare l’acqua, che dentro ci sono cellule che catturano le particelle di cibo, e l’acqua inutilizzata esce attraverso buchi più grandi. Una spugna funziona come una pompa, fa circolare l’acqua e ne estrae cibo.
Poi ci sono gli cnidari, cioè meduse, anemoni di mare, coralli, gorgonie.
Le meduse vanno in giro per il mare, i coralli si attaccano al fondo e lì vivranno tutta la vita, ma per occupare lo spazio si dividono, 1'animale (si chiama polipo, attenti, non polpo) ne genera 2, poi 4, poi 8, 16, 32 e si formano delle colonie di polipi, tutti uguali. Ognuno costruisce la sua parte di scheletro, e nascono architetture pazzesche, a forma di alberello, o di cespuglio, o di montagna.


Anche gli cnidari estraggono il cibo dall'acqua, piccole particelle o anche animali più grossi, che catturano con i tentacoli e paralizzano grazie a cellule urticanti, ma questo lo vedremo più avanti.
Sul fondo ci sono altri stranissimi animali, come le ascidie, fatte a sacchetto con due buchi che servono… dite un po’ voi: ma uno per aspirare l’acqua e l’altro per buttarla fuori, ormai lo avrete capito.
Sotto l’acqua, dove arriva la luce del sole, alghe e piante formano a volte delle vere praterie. La Posidonia è una pianta, con radici, foglie, fiori e frutti. Ed è anche molto utile per proteggere le spiagge dalle onde troppo forti. Sott’acqua anche i vermi a volte sono belli. Se io dico verme, normalmente voi farete “bleah”, pensando a quei poveri lombrichi, ma sotto l’acqua ci sono vermi coloratissimi, o con ciuffi arancioni e bianchi… belli insomma.
I crostacei sono animali al contrario. Mi spiego: mentre noi siamo fatti con uno scheletro che sta dentro, e la carne che lo ricopre, un crostaceo ha lo scheletro fuori, che lo ricopre come una corazza, e la carne sta dentro. Ma, diranno i più attenti, come fa a crescere? Ogni tanto fa la muta, cioè esce dalla vecchia corazza con una nuova, più grande.
Essendo fatti al contrario, i crostacei sono animali introversi, timidi, e infatti è difficile vederli fuori dal loro buco. Crostacei sono ad esempio i granchi, i gamberi e gamberetti, le aragoste. Tutti hanno 10 zampe articolate, il primo paio di zampe si chiama chele: servono per afferrare e rompere.
I molluschi sono le lumache, o le conchiglie per usare un termine di uso comune: molti di loro costruiscono una conchiglia che altro non è che la loro casetta, che si portano dietro. Quando il mollusco muore, la conchiglia resta vuota, e a volte il mare la butta sulla spiaggia. Oppure, se resta in mare, la può usare un crostaceo molto timido, il paguro, che se ne serve per riparare la sua coda molle.
Altri molluschi non hanno conchiglia, sono lumache nude e coloratissime e i subacquei le chiamano nudibranchi. Senza conchiglia i pesci se le mangeranno? No, perché i nudibranchi fanno proprio schifo da mangiare, e i pesci lo sanno perché sono colorati, e in mare tutto quello che è molto colorato di solito non si può mangiare.
Ma i molluschi più strani si chiamano cefalopodi. Hanno le zampe (loro le chiamano tentacoli) attorno alla bocca, cambiano colore ogni secondo, sono mostruosi ma bellissimi da osservare. Sono cefalopodi il polpo (attenzione, non polipo), la seppia, il calamaro.
Gli animali più strani di tutti sono gli echinodermi. La stella di mare è un echinoderma, è un animale senza testa, con la bocca sulla pancia e i piedini tutto attorno, senza denti, per mangiare vomita il proprio stomaco fuori e digerisce la preda sul posto, per poi succhiarla. Strano, no? Un altro echinoderma è il riccio di mare, a forma sferica, anche lui ha la bocca di sotto, diversamente dalla stella di mare ha 5 dentoni con cui bruca le alghe.
E infine ci sono i pesci, molti di loro nuotano, altri stanno appoggiati al fondo. Secondo dove andate a fare le vostre immersioni vedrete pesci diversi, ve ne nomino qualcuno tipico dei nostri mari. La castagnola è marrone-nerastra, ha la coda biforcuta come la rondine, e mangia plancton; i suoi piccoli sono di un bel colore blu brillante. I saraghi sono tondi e argentati, qualcuno ha strisce nere. Le cernie hanno bocca grande e vi guardano oscillando le pinne. Le triglie hanno due barbigli, specie di baffi che si muovono in continuazione. Bavose e ghiozzi stanno appoggiati al fondo e vi guardano con facce buffe. Appoggiati al fondo stanno anche gli scorfani, spinosi e di solito considerati brutti. Le sogliole e i rombi hanno i due occhi sullo stesso lato (destro per le sogliole, sinistro per i rombi) e vivono coricate sul lato opposto. E così via.

Sei curioso d'incontrare tutte queste meravigliose creature sott'acqua? Bene, nel prossimo articolo vedremo come interagire con loro, rispettando alcune regole basilari.

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